D'Alessandro D. Antonio
Editore:
Grimaldi & C. Editori s.r.l.
Formato: 17,5x24,5
ISBN: 88-89879-11-4
Prezzo: € 26,00
Due quadri di Fabris per Lord Fortrose. Leopold Mozart e suo figlio Wolfgang giunsero a Napoli la sera del 14 maggio del 1770. La sera del 18 maggio furono ricevuti a Palazzo Sessa da sir William Hamilton, il famoso ambasciatore britannico a Napoli, per una riunione musicale tra amici musicofili; in questa occasione la prima moglie di Hamilton, Catherine Barlow, si esibì al suo prezioso clavicembalo Schudi in onore degli illustri ospiti senza riuscire a nascondere la propria emozione. Per questa serata, molto probabilmente, i Mozart indossarono gli abiti raffigurati nel dipinto di Pietro Fabris: i particolari della fattura e del colore dei due vestiti corrispondono esattamente alla descrizione che ne fece Leopold alla moglie, nella sua prima lettera da Napoli del 19 maggio 1770. A Palazzo Sessa, quasi certamente in quella stessa occasione, i due Mozart conobbero il giovane amico di Hamilton, il musicofilo clavicembalista Kenneth Mackenzie, Lord Fortrose, ricordato più volte da Charles Burney nel suo celebre Musical tour in Italy. Successivamente a quel primo incontro, i due Mozart furono invitati - tra il 18 e il 27 maggio - da Fortrose nel suo appartamento napoletano per un'altra serata musicale con Hamilton e il violinista e compositore torinese Gaetano Pugnani. Durante il concerto, il Fabris, pittore personale di sir William, ritrasse l'importante evento: con i due Mozart, lord Fortrose è raffigurato al centro della scena in piedi e di spalle, alla destra di sir William Hamilton concentrato a suonare il violino. Questo dipinto, insieme a un altro delle stesse dimensioni che raffigura una scena di scherma in una stanza contigua (dove è ritratto anche il famoso musicista aversano Niccolò Jommelli, da poco vedovo e vestito ancora a lutto, mentre è occupato a scrivere), costituiscono due particolari souvenir a custodia della memoria del soggiorno partenopeo della cosmopolita comunità di residenti. Una permanenza, quella del giovane aristocratico scozzese Lord Fortrose, ricca di liete occupazioni, vissute con gli amici della colonia britannica a Napoli, con gli altri residenti stranieri e i viaggiatori del "Grand Tour"- del quale la capitale borbonica costituiva una tappa obbligata -, e con le belle dame dell'aristocrazia napoletana. Di questa rete di relazioni resta una traccia preziosa nei due dipinti del Fabris. Prima di lasciare Napoli per far rientro in patria - nel settembre 1771 era già a Londra -, Lord Fortrose volle infatti farsi ritrarre dal pittore prediletto dall'amico Hamilton, Pietro Fabris, in due stanze attigue della sua dimora napoletana con gli amici e con i musicisti che aveva incontrato nella cosmopolita capitale borbonica, nella quale si era rifugiato dopo la morte della moglie. E sarà proprio grazie all'esperienza napoletana che il giovane vedovo troverà nuova linfa per ritornare a vivere, in quella "scuola della vita lieta e leggera", come Goethe ebbe a definire Napoli nel 1787.
Volume in 8°, pp. 150 ca. con 12 tavole in nero e a colori. Edizione su carta pesante in elegante astuccio rigido.
Prefazione di Donatella Trotta
Con una lettera di Marita McClymonds
Lascia un commento