Editore:
Grimaldi & C. Editori s.r.l.
Formato: 17,5x24,5
ISBN: 88-88338-12-8
Prezzo: € 26,00
Diario segreto napoletano (1764-1789)
Volume in 8°, pp. 160 ca. con 12 tavole che riproducono antiche stampe e dipinti.
Edizione pregiata su carta pesante in astuccio rigido.
Fino a pochi anni orsono William Hamilton (1730-1803), ambasciatore inglese a Napoli dal 1764, era ricordato soprattutto per le movimentate vicende della seconda moglie, la bellissima Emma Hart, di cui Sir William era stato il pigmalione che divenne poi amica e confidente della regina Maria Carolina e amante dell' ammiraglio Nelson. Le ultime ricerche e gli studi storico-artistici di recente condotti sulla Napoli della seconda metà del Settecento hanno invece dato conto dell'importante ruolo svolto da Hamilton, quale collezionista e promotore delle arti. Infatti le sue collezioni archeologiche (vasi, reperti fittili, vetri, bronzi, avori, gemme incise, oggetti di oreficeria e monete), diversamente da quelle del Real Museo borbonico, per le quali vigeva un rigoroso divieto per chiunque di prendere appunti o disegni, erano non solo accessibili, ma anzi egli le aveva costituite proponendole come prezioso supporto per la formazione culturale degli artisti suoi contemporanei e per l'affermazione del gusto neoclassico in Europa. Guido Donatone si è a lungo occupato di Hamilton in relazione alla storia della ceramica inglese di Wedgwood, che riproponeva le semplici ed eleganti forme della suppellettile Ercolanense di cui lo stesso ambasciatore inviava i disegni ripresi dai vasi della sua collezione. Sulla base di un diario tenuto discontinuamente da Hamilton dal 1764 al 1789 e fortunosamente ritrovato, Donatone fornisce ora un nuovo contributo alla conoscenza della vita privata dell'ambasciatore, nonchè delle vicende artistiche di Napoli in età neoclassica, un periodo in cui è presente nella capitale borbonica un grande archeologo e teorico dell'arte quale Winkelmann e personaggi come d'Hancarville e Goudar, ricordati come "avventurieri", ma che invece si rivelarono anche geniali uomini di cultura. Da alcuni avvenimenti già narrati da Giacomo Casanova, anch'egli in più riprese presente a Napoli ... ne scaturisce un quadro illuminante del gusto, degli svaghi, del costume, della moda, dei "piaceri voluttuosi" della città partenopea fino alla rivoluzione francese.
Lascia un commento