Vincitrice del Premio di Letteratura intitolato a Giancarlo Mazzacurati e a Vittorio Russo – Edizione 2006
non sei il viaggiatore che credevi: ti trascina la corrente, la melma, la furia imbestialita che rigetta la vita in frammenti pressati plastificando la pelle
La vita che mi vede della prima poesia non ha uno sguardo buono. Mi sono immaginata un’ambientazione sulle colline di casa mia, come in quei film americani dove uno appare di colpo e ti vede da lontano, dall’alto, e ti saluta per farsi vedere, e poi il regista inquadra gli occhi di chi saluta e tu ci vedi dentro la follia, e quello che è visto si sente perduto. Meglio sarebbe non essere visti: e invece non si può. (nda)
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