Un libro-denuncia di voci inascoltate o negate di ragazze e ragazzi che, maltrattati e abusati, vivono un problematico recupero nelle Case Famiglia e in altri centri territoriali napoletani. Questi scritti, raccolti e attentamente considerati, costituiscono uno strumento di conoscenza che, al di là della documentazione, sono un utile presidio per l’aggiornamento e la formazione di operatori ed educatori. Per l’emersone e l’ascolto delle “voci” il ricorso all’oralità e al raccontare sono serviti ad attenuare le difficoltà di scrittura, creando un circuito virtuoso tra le due attività. Si è scoperto che per scrivere creativamente, cioè al di fuori dei modelli di comunicazione alienata e banale, il passaggio attraverso l’oralità aiuta la successiva fase di scrittura, magari con l’aiuto di una revisione che non ne mortifichi l’espressività.
Per impreziosire il libro, che contiene racconti di esperienze davvero difficili e uno sguardo sulle situazioni di vita nelle Case Famiglia, dando la parola innanzitutto ai protagonisti, segue una sezione di racconti d'autore, come supporto solidale a ragazzi e operatori, e quasi a ristoro della loro mancanza di visibilità sociale e culturale.
Gli armadilli blu sono libri diretti a giovani e giovanissimi lettori, a insegnanti ed educatori che amano la scrittura e vogliono cimentarsi con essa nel doppio ruolo di «mediatori di scrittura» e di apprendisti scrittori. Qualche armadillo è firmato da un poeta per chi ama la poesia e vuole imparare a leggerla scoprendone anche la struttura, le forme e il sound. Per capire meglio il valore di un testo poetico e … magari per AGITARE LE PENNE E...VOLARE! come consiglia il poeta del primo armadillo.
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