«Tolto tutto l’impossibile, quello che rimane, anche se improbabile, è la verità». Così diceva Sherlock Holmes, a proposito del mistero del mastino dei Baskerville, a un incredulo Watson. Allo stesso modo, in Freddo da palco, abolite le ma-schere parodiche, incrinata l’impassibilità dei marmi barocchi, interrotto il fuoco d’artificio dei giochi linguistici e dei camuffamenti teatrali, la realtà, inesorabil-mente, giunge alla sua più drammatica realizzazione. Quasi per un eccesso di finzione.
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