Un misterioso poeta secentesco, dall’identità mai definitivamente accertata, rovescia il canone lirico della poesia d’amore petrarchesca e rinascimentale per cantare le lodi, in vita e in morte (presunta), di Cecca, una popolana napoletana dalle grazie inquietanti e triviali. Eppure in lei c’è il fascino che tiene avvinto il malcapitato amante (e anche il lettore in vena di sapori forti).
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