Che cos’è il possibile? E che cosa bisogna intendere per realtà? Il possibile è descritto in questo libro come ciò che può accadere o non accadere in virtù delle condizioni, delle restrizioni, cioè dei vincoli, presenti nella realtà. La realtà è l’intreccio dei possibili; può essere vista come un incessante farsi e disfarsi in cui le possibilità nascono e muoiono senza posa. I vincoli designano i modi in cui i possibili affiorano, per lo più entro combinazioni e interdipendenze tra fenomeni diversi. È nel tempo – considerato non come un semplice fluire, ma come coesistenza e consistenza reciproca di presente e passato – che si realizzano ibridazioni più o meno mostruose tra fenomeni diversi, e al cui interno il futuro resta spesso bloccato. Per esempio, in un paese a cultura prevalentemente familistica come l’Italia, il telefono portatile da strumento di libertà si trasforma in una sorta di nuovo guinzaglio per gli individui sollecitati a rendersi sempre reperibili. È la dimostrazione dei rapporti nient’affatto pacifici e risolti tra forme di vita arcaico-tradizionali, nel caso specifico familistiche, e forme di vita moderne. Il disporre gli strumenti concettuali necessari all’indagine intorno a questi rapporti è tra i principali obiettivi del libro.
Un trattato filosofico-sociologico, che, con un discorso articolato in grado di affrontare la discussione di alcuni nodi metafisici, prende in esame i nessi tra la conoscenza comune e la conoscenza teoricamente orientata, tra le credenze (anche in senso religioso) e i cosiddetti saperi; per giungere a scandagliare la connessione tra la conoscenza e la comunicazione sociale, e quindi tra questa e il potere inteso come particolare forma di vincolo, come capacità di esercitare influenza sui riceventi della comunicazione restringendone il campo delle possibilità.
Lascia un commento