La forma di una città trasmette attraverso l’esperienza visiva indizi di un atto creativo, frammenti di realtà che riflettono società e culture fondate sull’idea di identità, di riconoscibilità e di appartenenza: e come tale la città si configura come una forma di linguaggio. Alla città antica fondata su una dimensione urbana finita, si è sostituita la città contemporanea, apparentemente indistinta, senza qualità, che incarna realtà contraddittorie che hanno generato e generano luoghi inespressivi e privi di contenuti urbani. Questa è la città che predilige il non finito, l’incompiutezza. Oggi nell’immaginario urbano contemporaneo è la stessa idea di città ad avere un futuro incerto. Credere nelle potenzialità espressive della città, sottolineandone il ruolo che l’architettura può ancora svolgere nella costruzione della sua immagine, significa per la città contemporanea rivendicare la forza di un’idea che esprima dignità e coerenza civile e interpreti l’architettura come espressione collettiva di una cultura urbana che continuamente si rinnova e in essa si rispecchia.
N. 4 della collana
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