La bambola rappresenta, nel contesto del gioco della bimba, quello che l’arma in miniatura è per il maschietto: la prefigurazione di un ruolo sociale. Il romanzo di Asteria Casadio, narrazione efficacemente concisa e priva di inutile orpelli, dissacra l’universo della bambola, lo frantuma, non senza dolore. Appare difficile, ancora oggi, “scardinare” stereotipi e pregiudizi che per troppo tempo hanno relegato le donne, nel migliore dei casi, negli spazi angusti delle pareti familiari, costrette o condizionate a trasmettere alle proprie figlie modelli ripetitivi di sottomissione e di dipendenza totale dagli uomini, succubi dei modelli maschilisti di organizzazione sociale e culturale, politica ereligiosa.
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